foto: www.credipaz.wixsite.com/credipaz
Nel 2009, dopo un incontro personale con Mohammed Yunus ed uno studio approfondito del suo insegnamento, Lorian von Fürstenberg fonda, con il sostegno della sua famiglia e di alcuni volontari, l’organizzazione no profit “Creditpaz” per il microcredito, con la finalità di aiutare le comunità che risiedono nelle favelas della megalopoli di San Paolo, in Brasile.
Gli abitanti delle favelas vivono in un costante stato di paura: paura di non avere da mangiare, paura di non avere un tetto sopra alla testa, paura di non trovare un lavoro, paura di essere derubati del poco che possiedono o ricattati dalla malavita e dai trafficanti di droga, ma anche paura delle banche e delle loro modalità di funzionamento. Questa paura diffusa fa sì che le persone che risiedono nelle favelas diffidino del prossimo e vivano senza contatto con i loro vicini, isolati nell’affrontare la loro condizione di povertà estrema.
Lorian von Fürstenberg, una donna dalla profonda fede in Gesù Cristo, vede nell’avvicinamento di costoro alla Chiesa cattolica una via per uscire fuori dalla condizione di isolamento esistenziale e nel microcredito uno strumento per combattere la povertà materiale. Si appoggia così alle parrocchie locali chiedendo una stanza per organizzare delle riunioni e invita le persone dalle favelas per annunciare loro Gesù Cristo, per diffondere i valori della solidarietà e fraternità, nonché per offrire loro il micro-credito come strumento di fuga dalla povertà.
In un recente sondaggio dell’istituto Datafolha, di San Paolo in Brasile, è stato rilevato che gli adulti che in Brasile si dichiarano cattolici sono passati dal 60 per cento nel 2014 al 50 per cento nel dicembre del 2016.Questo vuol dire che in due anni circa nove milioni di fedeli hanno deciso di lasciare la Chiesa cattolica. Datafolha ha poi mostrato che nello stesso periodo c’è stato un incremento importante di persone che affermano di non professare nessuna religione: sarebbero passati dal 6 al 14 per cento negli ultimi due anni. Va detto, inoltre, che in Brasile metà dei protestanti proviene dalla Chiesa cattolica.
La fondatrice dell’istituto no profit “Credipaz” vede nel microcredito, oltre che uno strumento per interrompere il circolo vizioso della povertà nelle favelas brasiliane, anche uno strumento per evangelizzare e, in particolare, per diffondere i valori della solidarietà e della condivisione. I crediti vengono erogati a gruppi di solidarietà che si formano all’interno della comunità e che sono costituiti da 4 oppure 6 persone che collaborano fra di loro. Tali gruppi sono sostenuti da Creditpaz che settimanalmente organizza degli incontri per rafforzare il loro spirito di solidarietà e di condivisone.
Il primo prestito è di 300 reales brasiliani e viene dato individualmente ad ogni membro del gruppo. Il prestito successivo aumenta se i membri del gruppo riescono, tramite il loro lavoro, a ripagare il debito. Questo “interesse condiviso” fra i membri del gruppo fa sì che tutti si sentano responsabili degli altri, che siano spinti ad uscire dall’isolamento e a collaborare anche con il fine di evitare l’inadempienza degli altri membri del gruppo. Tale legame interpersonale aiuta a vincere la diffidenza, ad acquistare fiducia elemento indispensabile di ogni processo economico e di sviluppo in genere.
Un altro dato che contraddistingue l’organizzazione no profit Credipaz è quello di accogliere le richieste di microcredito di ogni persona: dei giovani, degli adulti, ma anche degli anziani. Nei suoi otto anni di esistenza Credipaz è riuscita già a portare molti buoni frutti allontanando gli adolescenti dalla strada, dalla droga e dalla violenza; aiutando le famiglie ad avere una casa e ridonando speranza a chi nelle favelas non l’aveva mai conosciuta o l’aveva persa.
La povertà materiale e spirituale è un aspetto che caratterizza la società contemporanea e, in particolare, la vita nelle periferie delle grandi città non solo dei paesi poveri, ma anche di quelli ricchi. Il proselitismo dilagante delle sette nelle periferie esistenziali delle grandi città fa presa su un grande numero di persone con la promessa di sostegni finanziari oppure di trovare un lavoro allontanandole dalla Chiesa cattolica e, in particolar modo, sugli immigrati che oltre alle difficoltà materiali si trovano ad affrontare le difficoltà legate all’inserimento e all’integrazione in un tessuto sociale straniero.
L’idea di Credipaz di utilizzare, nelle favelas del Brasile, lo strumento del microcredito, oltre che come mezzo per consentire a molti di uscire dalla trappola della povertà, anche come strumento di evangelizzazione appoggiandosi alle parrocchie locali, è un’idea che potrebbe essere facilmente mutuabile anche in altri contesti e paesi offrendo così a molte più persone bisognose la speranza di un futuro migliore. Questo è l’aspirazione di questa organizzazione no profit, la quale avvalendosi di risorse volontarie, ha però difficoltà ad espandersi e ad essere presente in più contesti geografici e culturali.
IL SITO dell'Associazione: www.credipaz.wixsite.com/credipaz