Nell'ambito del viaggio di Papa Francesco in Messico, dal 13 al 14 febbraio 2016, si è tenuto a San Cristobal de las Casas, Chiapas, l'Incontro latinoamericano 'Con l'enciclica "Laudato si" difendiamo ii diritti alla terra, al territorio e alle foreste'.
Presentiamo qui di seguito il messaggio inviato ai partecipanti dal cardinale Peter K. A. Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace [messaggio in ESP ].
Questo incontro è stato convocato da:
Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari
Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba)
La Alleanza mesoamericana dei popoli e delle foreste (AMPB)
Il Coordinamento delle Organizzazioni Indigene del bacino amazzonico (COICA)
e la Rete messicana delle organizzazioni contadine forestali (Red MOCAF)
Esso ha avuto lo scopo di dialogare attorno all'enciclica "Laudato sì" e di approfondire il contributo dei popoli e delle comunità indigene in difesa delle foreste di tutto il mondo.
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Roma, 13-14 febbraio 2016
Ai partecipanti all’incontro latino-americano “Con l’enciclica Laudato si’ difendiamo il diritto alla terra, al territorio e alle foreste”.
A nome del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, rivolgo un fraterno saluto alle comunità indigene, ai movimenti popolari e alle organizzazioni dei diritti umani riuniti a San Cristobal de las Casas per questo incontro latino-americano, in cui verrà approfondito il tema della custodia e della condivisione della nostra casa comune.
Siamo consapevoli del vostro impegno in difesa del diritto alla terra, al territorio e alle foreste, ora minacciato da un sistema che idolatra il denaro e non rispetta né la dignità delle persone né la fragilità del pianeta. Ci auguriamo che le vostre riflessioni siano fruttuose e portino ad azioni costruttive per fronteggiare queste numerose sfide. Auspichiamo che l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco costituisca, come avete sottolineato, un prezioso contributo al lavoro che vi siete proposti.
Nella circostanza, vorrei ribadire quanto già detto, a luglio 2015, in occasione del nostro secondo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari: “I poveri si sono organizzati per contrastare l'esclusione sociale, la scandalosa disuguaglianza e il degrado del loro ambiente. Di conseguenza, hanno creato movimenti non solo per protestare contro l'ingiustizia, ma anche per risolvere in autonomia i problemi relativi all’accesso alla casa, alla terra e al lavoro ai quali né gli Stati né il mercato trovano una soluzione. Nonostante la loro precarietà, essi sono seminatori di terra, costruttori di alloggi e creatori di posti di lavoro. La Chiesa vuole partecipare a questi processi e dare il proprio contributo affinché ogni giorno le cooperative sociali, i consigli di quartiere, le comunità contadine e indigene si rafforzino, in modo da offrire ulteriori opportunità e condizioni migliori per il progresso globale degli esclusi come singole persone, famiglie e popoli.”
Il tempo attuale è particolarmente difficile. Viviamo nella globalizzazione dell’indifferenza segnata dal paradigma tecnocratico. In ogni occasione, assistiamo a violazioni persistenti dei diritti umani e sociali nell’intero pianeta. Eppure, intravediamo all'orizzonte una speranza. Tutti i popoli sono alla ricerca di un cambiamento positivo. Gli indigeni sfollati - minacciati e ostacolati da certi modelli di “progresso” che non contemplano la dignità di tutti - sono in grado di condividere con il mondo intero l’esempio prezioso di una vita in armonia con la natura. Essa rappresenta una luce per la via del cambiamento di cui abbiamo bisogno.
Manifesto la vicinanza della Chiesa a ciascuno di voi, vi esorto e incoraggio nel vostro cammino mentre chiedo a Dio nostro Padre di darvi la forza di continuare a lottare per la terra, la casa e il lavoro, in difesa della pace e della Madre Terra.
Cardinale Peter K.A. Turkson, Presidente
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace